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Gli statuti sono adesso inquadrati nel complesso delle scritture prodotte per iniziativa delle autorità comunali, quali i registri delle delibere consiliari e gli strumenti di corredo degli statuti stessi, e si considera la funzione politica e la funzione di memoria della normativa statutaria. Accanto alle forme più usuali del registro sono poste in luce le forme più rare e solenni quale la redazione epigrafica. L'ampio sondaggio proposto si estende alle redazioni statutarie delle corporazioni e degli ambiti suburbani e prende in considerazione aspetti della vita sociale che furono particolarmente interessati da tali normative quali la contrattualistica agraria, la pratica testamentaria e i rapporti di credito. Sono ancora esaminate le relazioni fra le produzioni statutarie delle comunità cittadine e i poteri superiori di principati, regni, Papato, città dominanti. Ambiti delle analisi e della prospettive comparatistiche che ne derivano sono i Comuni dell'Italia centro-settentrionale, sia di centri dal peso relativamente modesto sia delle grandi città quali Ferrara, Pisa, Siena, Venezia, le universitates della Sicilia e le città e le regioni del Midi francese (Agen, Rodez, Marsiglia, Avignone e il Contado Venassino).